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- Indici
- al 23/02/2001:
Mibtel |
28.069 |
Mib30 |
39.913 |
Comit |
1.764 |
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Commento del
04 marzo 2001
- a cura di
- Giuseppe Ruggiero
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- Indici
- al 02/03/2001:
Mibtel |
27.526 |
Mib30 |
39.072 |
Comit |
1.725 |
|
Non ci si attendeva molto dall'ottava
appena archiviata, se non il mantenimento dei supporti che, per
il Mib30, erano stati individuati in area 38.800/39.000.
Nella seduta di venerdì è stato segnato un minimo
di 38.839 punti, per cui ora è lecito parlare anche
della possibilità di una reazione. Osserviamo quindi la
situazione grafica:
Indice Mib30 daily
al 2 marzo 2001
Tutti i vari indicatori ed
oscillatori considerati sono ancora in assetto negativo, alcuni
dei quali in ipervenduto e con qualche lieve divergenza.
Accenna appena a diminuire la direzionalità (vedi VHF)
ed il ROC, dal quale ci si poteva attendere qualcosa
di più, mostra solo un leggero rallentamento del movimento
ribassista. Il Demand Index ha raggiunto un livello di
supporto che, nel passato, ha sempre comportato una reazione,
cosa che sembra possibile anche in questo frangente (vedi
rimbalzo dell'indicatore).
Per il momento dobbiamo quindi
accontentarci di pochi e timidi segnali provenienti dagli oscillatori,
affidando ai supporti statici gran parte del compito di frenare
la furia dell'orso. Se per il Mib30 l'area di supporto
è stata praticamente raggiunta, non possiamo dire altrettanto
per gli altri indici, per i quali sembra esserci ancora un po'
spazio per un ulteriore arretramento. Per il Mibtel l'area
di supporto è a 26.750/26.950 (supp. statico
e obiettivo onda 5 di C), mentre per l'indice Comit
vediamo un primo livello a 1710/1700 ed un secondo a 1655/1660
(forte supporto statico). Non dovremo quindi meravigliarci
se dovessimo assistere ad uno 'sfondamento' (anche solo intraday)
dei suddetti supporti statici del Mib30, magari alla ricerca
del target di 'onda cinque di C' situato circa cinquecento
punti più in basso. Non 'fisiologica' invece la rottura
dei 38.000 punti e l'evento imporrebbe un doveroso stop.
A Wall Street il Nasdaq è
ancora in altalena e, dopo essersi notevolmente avvicinato al
forte supporto statico che per il 'Composite' è
situato a quota 2.020 (2.071 il minimo settimanale),
ha chiuso l'ottava disegnando sul grafico candlestick un 'inverted
hammer' che apre le porte alla speranza per una reazione
a breve. Per fortuna è ancora intatto il 'diamante'
che il Dow Jones
I.A. ha via via formato durante gli ultimi due anni;
questa 'ambigua figura', spesso 'ciliegina sulla torta'
a conclusione di importanti top del mercato, può infatti
diventare anche 'figura di continuazione', generando una
nuova fase rialzista. Essendo oramai in fase di maturità
il completamento del suddetto 'diamond', da questo momento
in poi monitoreremo con particolare attenzione l'andamento di
quest'indice che, dopo circa due anni d'ingessatura, ora
potrebbe ricominciare a muoversi con un certo dinamismo.
Per quanto riguarda la borsa
di Tokyo, il grande Troisi avrebbe senz'altro detto:
"non ci resta che piangere"... Molto brutta
infatti la rottura dei supporti, nonché la violenza con
cui ciò è avvenuto. Nonostante tutto, l'indice
continua a collezionare divergenze ma, fino a quando la trendline
ribassista non sarà stata violata ed almeno i 13.000 punti
dell'indice Nikkei225
riconquistati, sarà opportuno non agire d'anticipo.
Resta invece valido il discorso riguardante un'accumulazione
'in pillole' mediante 'PAC' (piani di accumulo)
di durata quinquennale o decennale. Il prossimo supporto è
a 12.000/12.100 punti.
Conclusioni
Siamo praticamente giunti in
prossimità dei supporti indicati nel precedente
commento. Anche se dalla lettura degli strumenti utilizzati
non sono emersi concreti segnali di possibile ripresa, si dovrà
tener conto del fatto che il mercato ha quasi raggiunto importanti
obiettivi ribassisti (supporti statici ed onda cinque
di C). Dagli attuali livelli, è quindi lecito attendersi
almeno una reazione degna di tal nome e la cosa potrebbe
avvenire già nelle prime sedute della prossima ottava.
Molto (come sempre) dipenderà anche da Wall Street
ma, salvo tracolli in quell'area, dovrebbe iniziare la marcia
di riavvicinamento ai 42.000 punti del Mib30. L'eventuale
rottura dei 38.000 punti rimetterebbe invece tutto in discussione,
proiettando il mercato verso obiettivi più profondi.
Grazie per l'attenzione.
g.r. - 4 marzo 2001
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