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- Indici
- al 02/03/2001:
Mibtel |
27.526 |
Mib30 |
39.072 |
Comit |
1.725.53 |
|
Commento del
11 marzo 2001
- a cura di
- Giuseppe Ruggiero
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- Indici
- al 09/03/2001:
Mibtel |
27.647 |
Mib30 |
39.241 |
Comit |
1.742,74 |
|
E' veramente un peccato che
Piazza Affari, resasi protagonista di un buon avvio di ottava,
abbia poi sciupato gran parte dei guadagni nell'ultima seduta
della settimana. Questa volta a trascinare giù la nostra
borsa non è stato soltanto il 'solito Nasdaq'. Tutte le altre borse hanno sofferto
ed il Dow Jones Ind.
Av., smentendo segnali di forza che facevano presumere un
nuovo attacco a quota 11.000 (vedi doppio minimo sul grafico
orario), ha improvvisamente ceduto quasi due punti percentuali,
facendo riaffiorare i timori per gli effetti che potrebbero derivare
dal breakout del grosso 'diamante', formatosi sui grafici
di medio/lungo periodo.
Tornando al nostro mercato,
i supporti hanno momentaneamente retto respingendo, come
nelle attese, il violento attacco dell'orso. In occasione del
precedente commento, in assenza
del conforto dei vari indicatori, avevamo confidato nel raggiungimento
di importanti obiettivi puntuali (Elliott, 61.80% di
ritracciamento e supp statico), nonché temporali
(vedi ciclo a 50 periodi, oramai familiare ai lettori
di 'Trends', perché da molti mesi opportunamente evidenziato
con delle linee verticali magenta sui grafici daily del Mib30 e dell'indice
Comit). Tutti i
suddetti strumenti, con esemplare sinergia, hanno momentaneamente
funzionato a dovere ma, in caso di un nuovo affondo dei ribassisti,
occorrerà anche il conforto dei vari indicatori. Osserviamo
quindi la situazione grafica aggiornata al 9 marzo per verificare
se intanto fossero subentrate delle novità:
- Indice Mib30 daily
al 9 marzo 2001
- (Animazione grafica
con indicatori di momentum e direzionalità)
-
Il Lettore avrà certamente
notato che, da questa settimana, è stato leggermente rinnovato
il 'look' del grafico, ora parzialmente 'animato' in
modo da poter consentire la consultazione di un maggior numero
di indicatori ed oscillatori (raggruppati in modo omogeneo),
senza che questi possano risultare troppo 'compressi' e quindi
scarsamente leggibili.
Il momentum mostra finalmente
qualche miglioramento; il profondo ipervenduto ha generato una
reazione ed il ROC, anche se ancora in territorio negativo,
non ha mancato di evidenziare il rallentamento della corsa dell'orso,
rimbalzando su di un canale ribassista, con 'lo sguardo' finalmente
rivolto verso l'alto. L'MACD, doverosamente inserito nella
'rosa' degli 'strumenti di controllo' del mercato
(ottima infatti la valenza di quest'indicatore in fase di
trend), ha tagliato al rialzo la propria 'trigger line'
fornendo un segnale degno di nota.
Qualche lieve miglioramento
è rilevabile anche su alcuni degli indicatori di direzionalità
(vedi VHF e DM). Tra questi, restano invece
ancora negativi il Trendfilter e l'Aroon. Per quanto
riguarda i volumi, infine, rileviamo il rimbalzo (anch'esso
atteso) del Demand Index.
A Wall Street, il Nasdaq ha ripreso
il movimento (o, meglio, la corsa) di avvicinamento al
forte supporto statico che per il 'Composite' è
situato a quota 2.020, penalizzato da nuovi 'allarmi
sui profitti' che hanno funzionato come benzina sul fuoco,
riaccendendo i timori per la recessione. Del Dow Jones I.A. abbiamo già detto,
ma va ricordato che, nonostante il ribasso di venerdì,
il diamante è ancora intatto. Il livello di guardia è
a 10.250, mentre sopra gli 11.000 punti il peggio potrebbe essere
considerato alle spalle.
Per quanto riguarda la borsa
di Tokyo, la brutta rottura dell'area di supporto
compresa tra 13.000 ed i 12.900 dell'indice Nikkei225, ipoteca pesantemente l'immediato
futuro della borsa nipponica. Una prima schiarita verrebbe in
caso di recupero del suddetto livello, ma il sereno tornerebbe
solo dopo il superamento di quota 14.000. Il prossimo supporto
è a 12.000/12.100 punti. Operativamente resta comunque
valido il discorso riguardante un'accumulazione 'in pillole'
mediante 'PAC' (piani di accumulo) di durata
quinquennale o decennale.
Conclusioni
Confermando le attese, per
fortuna i supporti hanno retto ed ora si oppongono nuovamente
alla pressione dei ribassisti, con il conforto di qualche
segnale positivo che nel frattempo è emerso su alcuni
degli strumenti esaminati ed, in particolare, sugli indicatori
di momentum. L'avvio di settimana si prospetta alquanto difficile,
ancora una volta a causa del pesante influsso di Wall Street,
e l'esito che ne deriverà sarà determinante per
gli sviluppi futuri del mercato. Ad ogni modo, il 'fondo'
sembra essere stato toccato e la diminuzione della direzionalità,
anche se appena abbozzata, dovrebbe consentire lo
sviluppo o almeno la 'preparazione' di una reazione più
duratura e convincente rispetto a quella a cui abbiamo assistito
nel corso della precedente settimana. In tal caso il primo importante
ostacolo da superare si troverebbe nell'area compresa tra i
41.700 ed i 43.000 punti.
L'eventuale formazione di nuovi
minimi, che potrebbe verificarsi a seguito di un nuovo scivolone
del Nasdaq, aprirebbe invece la strada ad ulteriori ribassi,
generando una situazione di vero e proprio panico ed imponendo
la revisione degli obiettivi ribassisti. Occhio quindi ai supporti,
che restano invariati rispetto alla scorsa
settimana (in rosso il livello degli stop, compreso un
ragionevole margine di tolleranza):
Indice Comit |
1710/1700, 1660/1650 |
Mibtel |
27.100, 26.950/26.350 |
Mib30 |
38.800, 38.250/38.000 |
Grazie per l'attenzione.
g.r. - 11 marzo 2001
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