Al 09/02/2001:
Mibtel |
29.721 |
Mib30 |
42.571 |
Comit |
1.867 |
|
Commento del
18 febbraio 2001
- a cura di
- Giuseppe Ruggiero
|
Al 16/02/2001:
Mibtel |
29.134 |
Mib30 |
41.666 |
Comit |
1.830 |
|
Fino a giovedì scorso,
il mercato aveva mostrato la volontà di 'resistere' e
sembrava che la settimana potesse concludersi con un promettente
'nulla di fatto'. Purtroppo, venerdì, si sono rifatti
vivi i ribassisti che hanno schiacciato i nostri indici sui relativi
supporti in un contesto intermarket che ha prestato il fianco
al pessimismo. Osserviamo subito il grafico:
Indice Mib30 daily
al 16 febbraio 2001
Il trendfilter, l'oscillatore
fatto in casa, si è ormai schierato dalla parte degli
orsi, confortando i segnali provenienti dall'Aroon e dal
ROC a cui di aggiunge anche l'incremento di direzionalità
mostrata dal VHF. In area negativa gli oscillatori Stochastic
ed RSI anche se ora mostrano qualche divergenza. Comincia
a diventare pesante come un macigno il 'dead cross' effettuato
all'inizio dell'anno dalle medie mobili e bisogna sottolineare
che l'evento, quando non smentito con prontezza, sancisce l'ingresso
del mercato nel territorio dell'orso. I nostri indici hanno quindi toccato e forse
anche intaccato aree di supporto importantissime che,
se violate definitivamente, comporterebbero la possibilità
di un'accelerazione del movimento ribassista.
Per quanto riguarda l'indice
Comit (vedi grafico sottostante), siamo in piena area
di test; l'area di supporto è infatti compresa tra i
1820 ed i 1835 punti ed il mercato è a quota 1.830.
Indice Comit al
16 febbraio 2001
Per il Mib30 il supporto
a 42.000 è stato violato, ma fino a 41.100/41.500
punti la rottura può essere considerata ancora accettabile,
perché tale livello coincide con un ritracciamento (50%)
di Fibonacci ed un possibile target dell'attuale movimento impulsivo
ribassista. In caso di rottura potremmo puntare verso i 38.800/39.000
punti.
Il Mibtel si affida
alla tenuta dei 29.000 punti (a 28.700 il 50% di ritracciamento
del precedente rialzo) ed in caso di rottura potrebbe arrivare
sotto quota 27.000.
Un barlume di speranza continua
ad arrivare dai mercati esteri. Del breakout operato dalla 'Advance/Decline
line' del NYSE (segnale di lungo periodo) si è
già detto nel precedente
commento. Osservando i grafici settimanali
dei mercati esteri, è interessante inoltre rilevare la
presenza di qualche 'candela' di possibile inversione o, quanto
meno, di indecisione. I casi più significativi riguardano
il Nasdaq ed il FTSE30 che fanno sfoggio di un
'inverted hammer' , a cui si aggiungono alcune divergenze
sugli oscillatori.
Per quanto riguarda la borsa
di Tokyo, è generalmente disponibile un commento
specifico sulla pagina che accoglie il grafico dell'indice Nikkei225. Ad ogni
modo, anche l'indice della borsa nipponica è giunto a
ridosso di un importante livello di supporto (13.000/12.900).
Conclusioni
Dopo le considerazioni fin
qui fatte, è inutile nascondere un quadro complessivamente
poco incoraggiante. Se a ciò aggiungiamo che i venti di
guerra non spirano a favore dei mercati azionari, le cose si
mettono ancora peggio. Ma a questo punto, proprio perché
la rottura dei supporti può sembrare quasi scontata ed
il 'sentiment' degli operatori è diventato negativo, sarà
opportuno attendere il test sui livelli citati, evitando
di anticipare la resa e preventivando anche la possibilità
di qualche trappola tesa allo scopo di far scattare gli stop-losses.
Grazie per l'attenzione.
g.r. - 18 febbraio 2001
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