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- Indici
- al 25/05/2001:
Mibtel |
27.956 |
Mib30 |
39.686 |
Comit |
1.759.24 |
|
Commento del
3 giugno 2001
- a cura di
- Giuseppe Ruggiero
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- Indici
- al 01/06/2001:
Mibtel |
27.261 |
Mib30 |
38.534 |
Comit |
1.704.95 |
|
In occasione del precedente
commento avevo detto che l'orso, per rimanere in gioco, avrebbe
dovuto puntare esclusivamente alla vittoria poiché un
pareggio (cioè un andamento ancora flat) avrebbe
comportato il breakout della trendline ribassista, con una probabile
ripresa del mercato. Purtroppo, l'area 39.000/38.800 non
ha retto al nuovo assalto dei ribassisti che, favoriti ancora
una volta da vicende riguardanti la scuderia Colaninno, sono
riusciti a spingere gli indici di Piazza Affari verso il successivo
livello di ritracciamento (50% del precedente impulso
rialzista). L'obiettivo è stato già raggiunto per
quanto riguarda il Mib30
e l'Indice Comit,
mentre per il Mibtel
mancherebbe ancora un margine di circa 200 punti. Ufficialmente,
le redini del gioco restano pertanto in mano ai ribassisti e
le cose potrebbero cambiare solo con il superamento dei 41.000
punti. Ecco il grafico del Mib30:
- Indice Mib30 daily
al 01 giugno 2001
- (Animazione grafica
con indicatori di momentum e direzionalità)
Il Trendfilter (l'oscillatore fatto in casa) si
è affacciato in territorio negativo, ma ci ha subito ripensato
e si è riportato in zona neutrale; il suo anticipatore
(linea tratteggiata blu) si è invece già posizionato
in zona positiva; il Movimento Direzionale ed il VHF
mostrano una probabile uscita dalla fase di stallo, mentre l'Aroon
non fornisce ancora segnali molto significativi. Sul fronte del
'momentum' le cose sono peggiorate: il ROC e l'MACD
si sono portati in terreno negativo ed è molto brutto
il pullback effettuato dallo Stocastico sotto la linea
di equilibrio. Qualche segnale positivo arriva invece dai grafici candlestick
daily con un doji che, essendo sinonimo di incertezza,
durante una fase di debolezza come quella attuale è da
considerarsi beneaugurante anche se, come segnale di potenziale
inversione, necessita di essere confermato.
La situazione resta dunque precaria e Piazza Affari, che si
era ben comportata in altre occasioni, ora soffre particolarmente
per il cattivo andamento dei titoli telefonici, che nel
Mib30 hanno un peso
non indifferente. Le aree a 38.500 punti per il Mib30
e 27.000 per il Mibtel, costituiscono dei validi supporti
ma, perché ci possa essere una ripresa , occorrerà
confidare nel buon andamento degli altri mercati; sulla scia
di una ripresa corale, è infatti probabile che anche Piazza
Affari ricominci a guardare verso l'alto con maggiore convinzione.
Ecco perché terremo sotto osservazione gli altri mercati,
in particolare il Nikkei, l'Eurostoxx50 ed, ovviamente,
gli indici americani.
Per quanto riguarda il primo indice, è solitamente
disponibile un commento specifico sulla pagina che accoglie il
grafico dell'indice Nikkei225.
Vediamo invece l'Eurostoxx50:
- Eurostoxx50 weekly
al 01 giugno 2001
-
Beh, niente male... Pare ci siano ci siano gli estremi per
tirare un sospiro di sollievo. La candela nera di questa settimana
va ad incastrarsi tra la trendline ribassista (recentemente
violata) ed una fan line (la terza) che ha appena incrociato
un importante livello di ritracciamento (38,2% del precedente
movimento rialzista). A fare da ostacolo alla ripresa, in area
4.600 circa, troviamo invece una resistenza statica ed
una fan line tracciata sull'ultimo impulso ribassista.
Anche gli indicatori di momentum sono abbastanza ben impostati
(tenendo ovviamente presente che stiamo ragionando su scala settimanale),
per cui è lecito attendersi il mantenimento dell'area
4.400/4.300. Ora si tratterà di resistere sugli attuali
livelli; in caso contrario, potremmo invece rivedere i precedenti
minimi, cosa che coinvolgerebbe anche Milano.
A Wall Street il Dow
Jones Ind. non è riuscito a mantenere gli 11.000
punti, rendendosi protagonista di una 'toccata e fuga' sul
famigerato diamantone, che ora funge da supporto in area
10.700/10.800. La piena conquista di quota 11.000
(il successivo obiettivo è a 11.400), sembra a
portata di mano ed è uno degli ingredienti necessari perché
tutto lo scenario si rassereni. Altro ingrediente senz'altro
indispensabile è la spinta propulsiva del Nasdaq;
l'area 2.250/2.300 (per il Composite) è stata già
testata una prima volta, ma ora occorrerà provarci con
maggiore decisione per poter poi puntare verso i 2.850 punti.
In caso contrario, toccherà al supporto (a quota 2.020)
arginare la pressione ribassista.
Conclusioni
Abbiamo visto che Piazza Affari si accinge probabilmente
ad uscire dalla recente fase di stallo. Ha iniziato a farlo purtroppo
puntando verso il basso e questo non è un segnale positivo,
ma molto dipenderà dall'andamento degli altri mercati
che, fortunatamente, sembrano meglio impostati. L'Eurostoxx50
ha già violato la trendline ribassista, sulla quale ha
poi effettuato un movimento di ritorno che al momento
ha l'aspetto di un pullback. Gli indici americani
mostrano segnali di ripresa, anche se dopo un ribasso così
consistente, che ha visto l'indice tecnologico perdere oltre
due terzi del proprio valore, un congruo periodo di consolidamento
prima di un nuovo rally sarebbe ampiamente giustificato. Milano,
nonostante la buona performance dei titoli energetici, continua
a soffrire la pesantezza dei titoli della scuderia Colaninno
e si affida alla scia generata dagli altri mercati. Senza l'apporto
dei titoli telefonici, per il nostro mercato è abbastanza
difficile pensare ad una ripresa degna di tal nome.
Operativamente, visto che la nostra ottica è di medio/lungo
periodo, potremmo lasciare in essere le posizioni rialziste,
monitorando la tenuta dei precedenti minimi che per alcuni titoli
(vedi TIM a 6,70/75 ) sono ormai prossimi.
Grazie per l'attenzione
g.r. - 3 giugno 2001
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