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Il titolo della settimana

 

Mondadori

a cura di: Mario Salvia 

 

Il titolo azionario di cui ci occupiamo questa settimana è la Mondadori, titolo del nostro Midex, il listino delle 25 aziende a media capitalizzazione, di cui rappresenta un po’ la “reginetta” del comparto editoriale, insieme alla “novità” Class Editori.

Rispetto a quest’ultima, tuttavia Mondadori può vantare una ben più lunga tradizione ed indubbiamente, da un punto di vista “affettivo” è sempre presente tra le “preferite” dei risparmiatori, dei cassettisti in particolare, cui ha sempre garantito buoni guadagni sul medio - lungo periodo.

Anche in quest’ultimo, brutto anno per le borse in genere, ma assai di più proprio per i titoli del comparto cui Mondadori appartiene, quello editoriale, appunto; il comportamento del titolo, è stato decisamente migliore di quello di molti altri dello stesso settore. Questo è attribuibile, principalmente, alle caratteristiche della società, che ha mantenuto il suo core business molto ancorato alla carta stampata, lasciando poco spazio agli investimenti “tecnologici” che spesso hanno invece avuto parte predominante in alte società dello stesso comparto. Di converso, questo ha fatto sì che i principali metodi di valutazione della società risentissero assai meno dell’impatto della “new economy” e dei suoi nuovi parametri di valutazione.

Per rendervi una semplice dimostrazione di quanto avvenuto, basta guardare ai P/E (anche attuali) del titolo Mondadori, a confronto con quelli dei principali competitors (principalmente, L’Espresso). Indicatori di questo tipo, caduti in disgrazia fino ad un anno fa, ed ora rivalutati, mostrano che le variazioni di Mondadori sono state assai minori di quelle rivali. Se questo, ovviamente, ha sancito la perdita della leadership nel campo delle iniziative multimediali, nel breve periodo ha fatto sì che le perdite borsistiche del titolo siano state assai più contenute.

Grafico daily al 16 marzo 2001

 

In ogni modo, nonostante ciò che è stato detto prima, a torto o a ragione, anche Mondadori ha sostanzialmente beneficiato di quel lungo trend rialzista originatosi dai minimi d’Ottobre 1998 e ingloriosamente conclusosi con lo scoppio della bolla speculativa legata ad assurde previsioni di futuri utili, circa un anno fa.

Circa un mese prima, a cavallo tra Febbraio e Marzo, Mondadori toccava i suoi massimi assoluti, quasi a quota 23 euros; dalla “spalla” di quel massimo si è originato un trend discendente di medio-lungo periodo, che ha costituito la principale resistenza dinamica ad ogni rimbalzo, sia quello dei primi di Settembre, che quello successivo di Novembre.

Sul grafico ho volutamente inserito in bella evidenza, la MM a200 giorni, innanzitutto, e poi le due più brevi, ma altrettanto classiche, a55 e 21 gg.

La MME a 200 giorni, ci dà una buona approssimazione della fase ciclica che stiamo attraversando. Il titolo, infatti, è sempre stato, i suoi prezzi intendo, al di sopra di tale media, sia per tutto il trend ascendente, come è logico, trattandosi di una media assai lenta, sia fino al momento in cui, superata in inversione dalle MME più brevi, la ormai nota “dead cross”, ha ceduto anche come supporto dei valori del titolo, che ha quindi “accelerato” la sua discesa, inaugurando un downtrend che molto probabilmente, terminerà proprio con il recupero al contrario, prima dei prezzi, e poi delle medie più brevi, di questa MME divenuta importante resistenza.

E’ interessante notare, dunque, come tutti questi segnali, determinanti per l’analisi tecnica, siano giunti in un tempo, se non contemporaneo, comunque assai breve; e sopratutto che, chi li ha seguiti, ha potuto beneficiare, a quel punto, di un’ulteriore discesa di oltre il 30% in pochi mesi, o, al contrario, ha potuto evitare un ulteriore 30% di perdite, potendo così disporre di una somma per rientrare eventualmente sul titolo a valori notevolmente più bassi.

E poi affermano che l’A.T. non sia una scienza.....

Ed allora, come analisti tecnici, ricordiamoci che talvolta finiamo per sopravvalutare le indicazioni degli oscillatori, la cui utilità è in ogni caso insindacabile, quando dalla “chart” principale, giungono segnali inequivocabili. Naturalmente parlo, in primis, per me. E ricordiamoci che il ns. compito consiste nel segnalare tutte quelle “situazioni” grafiche, aiutate dalla lettura degli oscillatori, che permettano di individuare con leggero anticipo, quale sarà la futura evoluzione. La mia analisi, lo sapete, ha un orizzonte di due – quattro mesi.

C’è chi usa l’AT per previsioni intraday, chi per scegliere il timing per operazioni di ben più lungo periodo, ma il metodo ci accomuna tutti. Basterebbe questo per farne una disciplina a sé stante.

Ma passiamo al secondo grafico, che ci riporta alla difficile congiuntura attuale di Mondadori.

Grafico daily al 16 marzo 2001

 

Qui, siamo accompagnati dalla sola MM a 5 gg., importante indicatore della situazione generale di brevissimo, e dalla Bollinger Bands, che oltre ad avere una valenza propria, nel determinare occasioni d’acquisto o vendita, usiamo anche come indicatore di volatilità, data che quest’ultima è parte integrante della loro elaborazione. La linea centrale delle BB è una MM a 20gg.

La prima cosa che risulta evidente è la presenza probabile di un doppio minimo, concluso o da concludersi a brevissimo in area 8,75 – 8,85 euros.

In secondo luogo, personalmente sono colpito da come i prezzi si trovino attualmente “compressi” tra il bordo inferiore delle BB e la MM a 5gg.

Ebbene, come potete osservare, ogni qualvolta questo è accaduto, c’é sempre stato spazio per un rimbalzo.

Anche l’andamento delle BB, che dopo essersi riavvicinate, in dipendenza di una diminuzione di volatilità, proprio in questi ultimi giorni ora appaiono riaprirsi, forse annunciano un qualche movimento impulsivo. Se, infatti, il supporto a 8,8 euro ca. tenesse, a breve potremmo assistere ad un rimbalzo del titolo, che incontrerebbe le prime resistenze a 9,25 (resistenza dinamica) e soprattutto 9,5/6 euros. Ma potremo forse parlare d’inversione solo dopo il confermato superamento del “doppio massimo” a quota 11 euros, assai atipico in verità, alla fine di un trend discendente, e che comunque ha già raggiunto i suoi target di ribasso, ma che si pone come spartiacque di breve periodo tra ulteriori cedimenti e decisivi recuperi. Anche assai importanti le resistenze a 10 e 10,6 euros.

Non voglio certo trascurare gli oscillatori: quelli di momentum appaiono alquanto indecisi, anche se la recente discesa ha procurato una leggera divergenza positiva sull’RSI, mentre lo Stocastico sembra avere ben pochi spazi di discesa prima di incontrare livelli che hanno sempre generato forti rimbalzi.Gli indicatori volumetrici come OBV e Demand Index sono più incoraggianti, nel senso che le divergenze positive appaiono più marcate, benché entrambi siano ora rivolti verso il basso.

In conclusione, segnali buoni anche se non buonissimi, dal momentum.

Sul fronte degli indicatori di “forza del trend” (in questo caso discendente): l’ADX dopo il crollo seguito al rimbalzo di Gennaio, non ritrova più la forza necessaria per indicare il proseguimento del trend, ma in questi ultimissimi giorni, con il nuovo test dei minimi, sembra in leggero rialzo, aiutato dalla posizione del DM negativo che ha superato quello positivo e tende ancora a salire.

Segnali misti, quindi, da quest’indicatore.

Infine, come poteva mancare la “pattern recognition”?

Il violento trend discendente, accoppiato ad una solida base di supporto appena sotto i 9 euros, ci potrebbe far vedere un triangolo, ed in questo senso doppiamente importante sarebbe una chiusura oltre i 9,3 euros.Allo stesso tempo, la presenza di un doppio masssimo relativo a quota 11ca., sempre accoppiato alla ns. base, potrebbe mostrarci nelle prossime settimane, il formarsi di un rettangolo sulla chart più recente.

Accumulazione, distribuzione...alt, non corriamo troppo.

Da un punto di vista operativo, il titolo si trova nella felice situazione di poter assumere una posizione “long” (in acquisto) con stop loss assai ravvicinato (chiusura sotto 8,7/75).

Le posizioni potranno essere aumentate in caso di chiusura giornaliera con buoni volumi oltre i 9,6 euros con target 10,5/11. In questo caso stop loss protettivo a 9,25 euros.

Le perdite potenziali sono minime, i potenziali gains,molto maggiori, e questo è tutto, per questa settimana.

a presto

m.s. 18/03/2001

 
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