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Commento settimanale

 

Al 02/02/2001:

Mibtel

30.616
Mib30

43.903
Comit

1.927

 

Commento del 11 febbraio 2001

a cura di
Giuseppe Ruggiero

 

Al 09/02/2001:

Mibtel

29.721
Mib30

42.571
Comit

1.867

Dopo una pausa 'forzata', riprende il consueto commento settimanale.

Purtroppo la nostra borsa non ce l'ha fatta a superare lo scoglio rappresentato dalla forte area di resistenza, più volte indicata in precedenza, compresa tra i 45.000 ed i 46.000 punti (per il Mib30). Ad opporsi al cammino dei nostri indici, un supporto statico e le medie mobili a 50 e 200gg, protagoniste di un recente 'dead cross' che ora comincia a gettare ombre su uno scenario tecnico divenuto alquanto precario. Osserviamo il grafico:

Indice Mib30  daily al  26 gennaio 2001

Indice Mib30 daily al 09 febbraio 2001

Il trendfilter, l'oscillatore fatto in casa, ha chinato la testa passando rapidamente in territorio negativo. Stessa cosa dicasi per l'Aroon, per il ROC, che ora ha assunto il segno meno, e per gli oscillatori Stochastic ed RSI che nelle 'versioni' più veloci sono addirittura in ipervenduto e non mostrano divergenze.

Fin qui tutto negativo quindi ed il pessimismo che ha oramai (forse comprensibilmente) invaso la mente di molti investitori, denota una situazione poco confortante. Allora è proprio finita? Ci arrendiamo definitivamente all'orso? Beh, prima di issare la bandiera bianca proviamo a guardare più in profondità, facendo qualche ulteriore riflessione...

Passiamo allora all'osservazione del seguente grafico che mostra l'andamento degli indici Mib30, Mibtel e Midex dalla fine del 1998 ai nostri giorni:

Indice Midex, Mib30 e Mibtel daily a confronto (al 09 febbraio 2001)

 

Incominciamo ad analizzare il comportamento del Midex (in blu) in occasione della fase di consolidamento, rivelatasi poi una 'riaccumulazione' e culminata con la realizzazione di un doppio minimo ad agosto ed ottobre del 1999. Sono abbastanza evidenti sia l'andamento 'tranquillo' del Midex che la divergenza che ha accompagnato il secondo minimo. Dopo una nuova divergenza, segnata a marzo dello scorso anno, il Midex ha addirittura ripetuto il precedente massimo storico, per poi andare a formare una figura di testa e spalle ribassista a cui a fatto seguito, impietosamente, il crollo avvenuto alla fine del 2.000. Da lì in poi, l'indice dei titoli a media capitalizzazione sembra essersi ripreso, mostrando prima una vistosa divergenza nei confronti del Mib30 e poi una buona tenuta in occasione del recente ribasso (pullback sul livello di breakout di un doppio minimo?).

Sembra un po' poco per potersi iscrivere alla lista degli 'ottimisti, ma, leggendo 'tra le righe' di un mercato di difficile interpretazione, emerge anche qualche altro elemento che apre le porte alla speranza. L'Advance/Decline line di Piazza Affari comincia a fornire qualche timido segnale di ripresa, abbozzando un possibile doppio minimo, a sua volta confortato dal comportamento promettente del relativo ROC. L'analisi dello 'spessore' del mercato diventa ancora più interessante se rivolgiamo lo sguardo agli indici USA dove, ad esempio, sul NYSE l'A/D line ha effettuato il breakout della propria trendline ribassista, mostrando le tracce di un possibile 'rastrellamento professionale e discreto' che solitamente prelude ad una fase rialzista. Purtroppo la grossa valenza che il suddetto indicatore ha per il mercato americano, non è più la stessa se applicato al nostro 'mercatino' milanese.

Anche l'andamento dei volumi sembra voler dire "no" all'avanzata dell'orso. Il Demand Index, più sensibile ed affidabile dell'OBV, si mostra ben disposto a fornire una seconda divergenza, dopo quella disegnata nello scorso mese di dicembre.

Possiamo quindi dire che il mercato si presenta al 'test' dell'area di supporto attorno ai 42.000 punti con qualche buona carta rimasta ancora da giocare, anche se molto dipenderà dagli altri mercati europei e, soprattutto, da Wall Street, dove il Dow Jones Ind. Av. ha subìto uno stop a quota 11.000 ed il Nasdaq ha ritracciato il 61.8% circa del precedente movimento rialzista, gettando nuovamente scompiglio sui mercati. Tornando al nostro Mib30, in caso di malaugurato cedimento dei 42.000 punti (29.500/600 per il Mibtel), il successivo obbiettivo è collocabile a quota 38.800/39.000 punti circa (61.8% di ritracciamento del precedente impulso rialzista).

Per quanto riguarda la borsa di Tokyo, è generalmente disponibile un commento specifico sulla pagina che accoglie il grafico dell'indice Nikkei225.

Grazie per l'attenzione.

g.r. - 11 febbraio 2001

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